La ‘missione’ della delegazione dell’Unione Province Italiane al Senato della Repubblica e a Palazzo Chigi ha aperto spiragli incoraggianti non soltanto sul destino delle Province ma anche, e soprattutto, sulle quasi duemila ‘urgenze’ che sono rimaste sulla carta a causa della mancanza di fondi.
Insieme al presidente dell'Upi e presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, nella delegazione che ieri ha incontrato prima la presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati e poi il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, c’era anche il presidente della Provincia di Frosinone e di Upi Lazio, Antonio Pompeo, che ha commentato positivamente l’esito delle due riunioni.
“Dopo l’incontro con la presidente del Senato Casellati nella tarda mattinata di ieri, alla quale abbiamo consegnato l’ordine del giorno sul rilancio delle Province sottoscritto dai sindaci, – ha detto Pompeo – siamo stati ricevuti dal premier Conte: a lui abbiamo presentato le proposte per rafforzare e valorizzare le Province, fornendo dettagliati dossier su interventi urgenti in materia di viabilità ed edilizia scolastica oltre a quasi 1.500 progetti cantierabili subito o, al massimo, nel prossimo anno. Purtroppo la nota dolente è sempre quella relativa alle risorse: tra strade e ponti gestiti dalle Province, secondo i dati delle tabelle Upi, sono necessari circa due miliardi di euro, poco meno di quanto occorre per risistemare le quasi 1.750 scuole superiori, a carico di questi enti. Ho avuto la possibilità, durante il colloquio al quale ha preso parte anche il sottosegretario all'Interno e amico Achille Variati, di rappresentare direttamente al presidente Conte la situazione in cui versano le Province e di offrire uno spunto di discussione sulle prospettive future di questi enti. Dai dati contenuti nei dossier emerge, peraltro, come la Provincia di Frosinone, nonostante limiti e lacune legislativi, cerchi di garantire i servizi essenziali in materia di viabilità ed edilizia scolastica soprattutto, con i circa 25 milioni di euro di finanziamenti per l’adeguamento delle strutture scolastiche di competenza e, primo esperimento in Italia, avvalendosi del protocollo d’intesa sottoscritto il 31 ottobre scorso con Cassa Depositi e Prestiti per la progettazione. E, proprio a proposito dei progetti di messa in sicurezza e modernizzazione degli edifici scolastici, la nostra è tra le province del Lazio quella con il numero più elevato di progetti cantierabili per il biennio 2020-2021: ben 40, per un fabbisogno di 11.500.000 euro su un totale di 79 progetti per poco più di 42 milioni di euro. Abbiamo inoltre consegnato al presidente Conte il Piano nazionale del fabbisogno della rete viaria provinciale per il 2020-2021: anche qui la Provincia di Frosinone è quella con più progetti – ben 62 – per un fabbisogno totale di 15.201.600 euro. In sostanza e numeri alla mano, abbiamo chiesto al Governo uno sforzo maggiore in termini di ‘accelerazione’ sulla disponibilità di risorse: perché se è vero che tra Legge di Bilancio 2020 e decreto Milleproroghe ci sono in ballo incrementi di fondi per 3,4 miliardi tra il 2020 e il 2034, è altrettanto vero che solo poco più del 10% sarà disponibile nel triennio 2020-2022. In sostanza, l’incontro di ieri ha fatto il punto sulla situazione reale delle Province, alla luce di un tentativo di cancellazione che ormai possiamo considerare alle spalle, e confermato la volontà, sottoscritta dal 77% dei sindaci dei Comuni delle 76 Province delle Regioni a statuto ordinario che hanno firmato l’ordine del giorno per il loro rilancio, di uscire dal limbo creato dalla riforma Delrio. Voglio ringraziare – conclude Pompeo – l’amico e presidente dell'Upi, Michele De Pascale, per aver guidato la nostra delegazione in un fondamentale momento di confronto con il Governo, che ha dimostrato interesse e sensibilità alle nostre richieste: la fotografia di un Paese sempre più bisognoso di interventi strutturali e servizi efficienti, che gli enti intermedi come le Province, in assenza di ossigeno e sostegno da parte delle istituzioni sovraordinate, fanno un’enorme fatica a garantire. Sono fiducioso, dunque, che il tavolo di ieri abbia inaugurato una stagione di collaborazione diretta e concreta tra lo Stato centrale e i territori, attraverso il ruolo insopprimibile delle Province che dimostrano, dati alla mano, di essere ancora e sempre un anello di congiunzione essenziale tra i comuni, i cittadini e il Governo”.
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