Il presidente di Upi Lazio Pompeo: in tutte le Province centri di competenza per la trasformazione digitale
Prosegue senza battute di arresto il percorso avviato dall'Unione delle Province d’Italia per riaffermare il ruolo di questi enti nell'ottica di un profondo superamento della riforma, già oggetto di recenti incontri di una delegazione con il presidente della Repubblica Mattarella, quello del Consiglio Conte e con la presidente del Senato, Casellati.
Nella giornata di ieri, invece, una delegazione di Upi e Anci (Associazione nazionale dei Comuni Italiani), della quale hanno fatto parte il presidente di Upi Lazio e della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, accompagnato dal direttore di Upi, Piero Antonelli e il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha incontrato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano.
Dall'incontro con l’onorevole Paola Pisano, ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, è emersa la necessità che le Province assumano un ruolo strategico anche nel coordinamento del processo di trasformazione digitale degli enti locali.
“Quello che, in qualità di rappresentante del Comitato Direttivo di Upi, ho proposto al ministro Pisano e al Governo Conte – ha detto il presidente Pompeo – è la creazione in tutte le Province di Centri di competenza per l’innovazione che, mettendo in rete le esperienze e il konw-how, promuovano la trasformazione digitale in tutti gli enti locali del territorio. Le Province, nel loro ruolo riconosciuto e garantito dalla Costituzione italiana, possono diventare i soggetti aggregatori territoriali anche per il digitale e l’obiettivo è quello di costruire un percorso di semplificazione di tutto il governo locale, riducendo costi e tempi dell’azione amministrativa e garantendo servizi più efficienti e innovativi alle comunità e ai territori. Conosciamo fin troppo bene la tempistica e le enormi difficoltà legati a una burocrazia farraginosa e, in un certo senso, ‘datata’. È per questo – ha concluso Pompeo - che il processo di innovazione tecnologica degli enti territoriali non può più essere rinviato e deve poter contare sul lavoro, prezioso ed insostituibile, delle Province”.
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